Inversamente: Mostra online inaugurale a cura di Bartolomeo Pietromarchi, ex Direttore MAXXI Arte – MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
-
Inversamente è un viaggio nell'arte aniconica che inizia dai primi anni '60 per giungere alle soglie del nuovo millennio.
-
-
Un percorso che si sviluppa secondo un moto ondulatorio mettendo in dialogo le opere di alcuni tra i maggiori protagonisti della scena artistica moderna e contemporanea, quali Hans Hartung, Mario Schifano, Gerhard Richter e Shirin Neshat.
In una narrazione che consente di intraprendere differenti percorsi, la mostra presenta le opere di 12 artisti provenienti da culture, storie, tradizioni e aree geografiche diverse. Nella scelta di un approccio aniconico, questi artisti suggeriscono prospettive capaci di superare le differenze in un sincretismo che al tempo stesso le contiene e le trascende.
Le opere si muovono tra Astrazione, Informale, Monocromo, Installazioni composte da readymade e oggetti scultorei; trascendendo confini culturali e storici, ognuna di queste esplora forma, colore e struttura.
-
-
T 1961 - 49 (Linee Bianche e nere su Fondo verde), 1961, dell'artista tedesco naturalizzato francese Hans Hartung (1904-1989), pioniere dell'espressionismo astratto ed esponente del movimento dell’Astrattismo lirico, utilizza un linguaggio pittorico di natura gestuale: linee dinamiche bianche e nere che creano una serie di forme che si intersecano e si sovrappongono su uno sfondo che ben le contrasta. In tal modo Hartung sottolinea le qualità formali di linea, colore e tattilità della superficie unitariamente a un rifiuto della narrazione tradizionale o di contenuti simbolici.
Proseguendo nella riflessione sul ruolo dell'artista Mario Schifano (1934-1998) esplora il nostro rapporto con l’ambiente, come il senso di appartenenza, e lo fa attraverso sovrapposizioni e forme geometriche traslucide dai cromatismi blu, verdi e grigi raffigurando una sorta di finestra aperta sul vuoto. Negli altri due dipinti di Schifano, che appartengono alla produzione dedicata a soggetti naturalistici, si osserva un marcato cambiamento di registro in quanto la stesura rapida del colore restituisce in maniera vivida il moto delle onde che si infrangono e i grappoli di frutta riverberanti.
La pratica di Nunzio (1954) guarda ai metodi tradizionali di fruizione dell’arte sovvertendo l'attenzione verso aspetti solitamente marginali come la cornice o i materiali, forzandone i limiti come i confini tra pittura e scultura. Le sue forme astratte evocano un senso di spiritualità, movimento e fluidità, questo moto riflessivo nell’approccio al fare artistico è comune alla Scuola San Lorenzo, di cui Nunzio è stato parte a Roma durante gli anni Ottanta. -
-
-
Le teste, ridotte agli elementi essenziali, perdono ogni caratteristica potenzialmente distintiva.
-
Enrico Castellani (1930-2017) e Agostino Bonalumi (1935-2013) rifiutano la rappresentazione di immagini riconoscibili o simboli per portare attenzione sulle qualità formali dell'opera: linea, colore e tattilità della superficie. La loro ricerca era diretta a creare dipinti dagli elementi essenziali ma potenti nella maniera in cui attivano per il fruitore un'esperienza percettiva. Il lavoro di Castellani, influenzato dal Bauhaus e dal Costruttivismo russo, ha cercato di esplorare la relazione tra fisicità dell'oggetto "quadro" e la sua percezione, spesso in monocromo e utilizzando forme geometriche basilari, distendendo la tela su telai in legno appositamente progettati al fine di ricreare tridimensionalità. Ciò ha consentito di generare un senso di tensione e movimento nelle sue opere in quanto la percezione del fruitore cambia nel momento in cui queste sono osservate da diversi punti di vista. Agostino Bonalumi ha realizzato dipinti monocromi in rilievo che spesso presentano forme aggettanti che creano un senso di profondità spaziale.
L'architetto e artista austriaco Walter Pichler (1936-2012) è noto per la realizzazione di sculture, disegni e progetti architettonici. Kopf 2, 1989, è uno studio per una scultura in metallo (che porta lo stesso titolo) costituita da due teste allungate quasi al punto di divenire forme astratte, poste l'una di fronte all'altra. Le teste, ridotte agli elementi essenziali, perdono ogni caratteristica potenzialmente distintiva. L'opera fa parte di una serie di sculture che Pichler realizza tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta, concentrandosi su forme astratte e materiali quali metallo e cavi.
Esposto con grande successo a documenta V, Fingermalerei - Birken (Finger Painting - Birch Trees), 1972, è un maestoso paesaggio boschivo di impronta figurativa realizzato dall'artista tedesco Georg Baselitz (1938). Baselitz utilizza le dita immerse nella pittura ancora fresca per modulare la superficie della tela stabilendovi una nuova forma di intimità, un'intensa connessione fisica con la materia. Capovolgendo la visione, focalizza l'attenzione sulla matericità della pittura suggerendo al contempo un modo di vedere radicalmente non convenzionale. La tecnica di dipingere con le dita inizia all'epoca della realizzazione di questo dipinto quando l'artista si era trasferito in un nuovo studio a Musbach in prossimità della Foresta Nera.
-
-
Electric Chair, 1971, è una serigrafia che rappresenta l'immagine di una sedia elettrica. Andy Warhol (1928-1987) ha usato quest’immagine per portare attenzione sui temi della morte e della violenza nella società americana. I colori brillanti e contrastanti, combinati con il suo stile grafico e asettico, indicano il desiderio di Warhol di sovvertire le convenzioni artistiche tradizionali ed esplorare il rapporto tra arte e cultura di massa. La scelta di una sedia elettrica come soggetto di un’opera riflette l'interesse di Warhol per i media e per il loro ruolo nel plasmare la percezione dell’opinione pubblica.
Weißer Schrei, 1991, è una scultura murale dell'artista tedesco Günther Uecker (1930), affermatosi per la realizzazione di sculture e installazioni che coinvologono i fruitori in esperienze immersive. Questa scultura su larga scala è costituita da centinaia di chiodi bianchi cilindrici disposti in una spirale a formare un motivo simile a un vortice. Il titolo dell'opera, Weißer Schrei (Grido Bianco), allude alle caratteristiche intrinseche della scultura, evocando un’intensità sia fisica che emotiva.
Ampiamente considerata come una delle più importanti artiste contemporanee viventi, Shirin Neshat (1957) è meglio conosciuta per i lavori fotografici e video che esplorano i temi di genere, identità e politica. Il lavoro Speechless (Women of Allah Series), 1996, fa parte di un più ampio corpus che affronta le esperienze delle donne in Medio Oriente sia a livello culturale che politico, oltre che la repressione delle voci femminili attraverso restrizioni di natura religiosa e politica all’interno di società patriarcali.
-
-
Artisti
Georg Baselitz, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Hans Hartung, Roberto Sebastian Matta Echaurren, Shirin Neshat, Walter Pichler, Gerhard Richter, Mario Schifano, Nunzio, Günther Uecker, Andy Warhol.
-
-
Opere
-
Hans Hartung, T 1961 - 49, 1961
-
Georg Baselitz, Fingermalerei - Birken (Finger Painting - Birch Trees), 1972
-
Agostino Bonalumi, Bianco, 1979
-
Enrico Castellani, Superficie bianca, 1990
-
Nunzio (Nunzio Di Stefano), Senza Titolo, 2004
-
Roberto Sebastian Matta Echaurren, Insurpassion, 1967
-
Walter Pichler, Kopf 2, 1989
-
Gerhard Richter, 521-4 Flug, 1983
-
Mario Schifano, Acerbo, 1983
-
Mario Schifano, Senza titolo, c.1975-1985
-
Mario Schifano, Senza titolo, 1984
-
Shirin Neshat, Speechless (Women of Allah series), 1996
-
Günther Uecker, Weißer Schrei, 1991
-
Andy Warhol, Electric chair, 1971
-