• Biografia

    Massimo Campigli (Berlino, Germania 1895 - Saint-Tropez, Francia 1971)

    Massimo Campigli (al secolo Max Ihlenfeldt) nasce a Berlino da genitori tedeschi. La madre, Anna Pauline Louisa Ihlenfeldt, lo porta in Italia e lo lascia in affidamento a una famiglia di Settignano. Anna Pauline si sposta poi a Firenze e mantiene un rapporto con il figlio, facendogli credere di essere sua zia, per poi rivelargli la verità solo quando Campigli è ormai adolescente.  

     

    Nel 1914, Massimo inizia a lavorare giovanissimo come assistente di Renato Simoni al Corriere della Sera. Qui entra in contatto con il Movimento futurista. Arruolandosi volontariamente, acquisisce la cittadinanza italiana, cambia il cognome in Campigli e registra Firenze come suo luogo di nascita. Durante la guerra si sposta dal Piemonte a Trieste, cade prigioniero degli Austriaci e si salva fuggendo in Romania. Nel 1919 rientra a Milano e viene mandato dal Corriere a Parigi come corrispondente; è qui che inizia a dipingere praticamente da autodidatta. Espone con de Chirico, Savinio, De Pisis.  

     

    Nel 1928, dopo la visita alla Biennale di Venezia e al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, Campigli sviluppa un gusto per il mondo antico molto complesso e raffinato. Questa nuova visione fa che le sue opere sembrino riemergere da epoche lontane e remote, sia per i fondi chiari e per i cromatismi delicati sia per la radicale stilizzazione delle figure. 

     

    La sua prima personale si tiene allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1946. Due anni dopo partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia, dove esporrà anche nel 1958, 1960 e 1962. Esegue vaste decorazioni murali a Ginevra, nel 1937, presso la Società delle Nazioni e a Padova, tra il 1939-40, presso l’Università.  

     

    Nel 1947 realizza un mosaico pavimentale per il Cinema Metropolitan di Roma.  

     

    Attivo anche nel campo della grafica, illustra numerosi libri, tra i qualiIl Milionedi Marco Polo nel 1942 e il Theséedi André Gide nel 1948. Dal 1949 vive tra Parigi, Milano, Roma e St. Tropez. 

     

    Nel 1955 tiene una mostra presso il Gemeentemuseum dell’Aia e alla Kunsthalle di Berna (anno in cui pubblica anche la sua autobiografia dal titolo Scrupoli), mentre nel 1967 espone al Palazzo Reale di Milano.

     

    Campigli muore a Saint-Tropez nel 1971, in una casa da lui progettata. 


    Copyright l'artista. Foto UniCredit Group (Sebastiano Pellion di Persano)

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