Il Tempo che “forse” scopre la Verità : Mostra online curata da Stefano Cagol, artista contemporaneo che esplora temi sociali come identità e crisi climatica.
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La (presunta) certezza di trovare risposta immediata a ogni nostra domanda è quello che consideriamo come uno dei maggiori lussi dell’epoca attuale. Conoscenza e velocità sembrano un binomio indissolubile dell’oggi. Tutto ci appare veloce e agile grazie all’evoluzione della tecnica. L’idea di porre tempo in mezzo non è più contemplato, tanto che stiamo perdendo la dimestichezza nel rapporto con il tempo. L’arte ci aiuta a non dimenticare che lasciarsi andare al tempo, lasciare fare al tempo è indispensabile. La modernità tecnologica nel suo progredire incessantemente ha imposto una nuova forma di temporalità: il tempo della prestazione. Un continuum accelerato in cui la velocità diventa sinonimo di efficienza e, implicitamente, di conoscenza.
Tuttavia, come osserva il filosofo francese Paul Virilio, ogni accelerazione porta con sé una perdita di profondità percettiva; l’aumento della velocità non espande la conoscenza, ma la appiattisce nel presente, riducendo la possibilità dell’attesa, della sedimentazione, dell’esperienza. La dromologia viriliana, termine coniato dal filoso per indicare – in senso letterale – la “scienza della velocità”, rivela che ogni progresso tecnico porta in sé anche la sua catastrofe potenziale, intesa come l’impossibilità di pensare.
In questo scenario, l’arte si propone come contro-dispositivo rispetto alla logica dell’immediatezza. Essa reintroduce la durata, la sospensione, il rallentamento come atti di resistenza epistemologica.L’opera d’arte diventa luogo in cui il tempo è di nuovo percepibile, tangibile, denso, una dimensione da abitare.
“La natura è un grande e raffinato arazzo arrotolato, che non possiamo vedere tutto insieme, ma dobbiamo accontentarci di srotolare gradualmente”
scriveva Robert Boyle, contrapponendo esperimenti e osservazioni dirette contrapposte al sedimentato metodo antico basato sulle sole argomentazioni deduttive.
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Francesco RuschiIl Tempo che scopre la VeritàOil on canvas / Olio su tela / Öl auf Leinwand61 3/8 x 86 5/8 in
156 x 220 cm -
Erwin WurmOne Minute Sculptures, 1998Photography / Fotografia / Fotografie39 3/8 x 39 3/8 in
100 x 100 cm -
Antonio DonghiIl Giocoliere, 1936Oil on canvas / Olio su tela / Öl auf Leinwand45 5/8 x 34 in
116 x 86.5 cm -
Armin BoehmLa Peste, 2010Oil, metal, pigment and aluminium on canvas / Olio, metallo, pigmento e alluminio su tela / Öl, Metall, Pigment und Aluminium auf Leinwand90 1/2 x 102 3/8 x 1 in
230 x 260 x 2.5 cm -
Jiang PengyiUnregistered city NO. 8, 2010Archival Lnkjet Print, edition 2/8 / Archival Lnkjet Print, edizione 2/8 / Archivial Lnkjet Print, Ausgabe 2/835 3/8 x 49 1/4 in
90 x 125 cm -
James CasebereBologna Tunnel # 4, JC-228.L.4, 2010Framed digital chromogenic mounted to Dibond, sample4/5 / Cromogenico digitale incorniciato e montato su Dibond, esemplare 4/5 / Gerahmtes digitales Chromogen, auf Dibond aufgezogen, Muster 4/574 x 91 x 2 3/4 in
188 x 231 x 7 cm -
Francesco JodiceTrento, 2009Photography Digital Print, wood frame, plexiglas, aluminium / Fotografia Digital Print, wood frame, plexiglas, aluminium / Digitaler Fotodruck, Holzrahmen, Plexiglas, Aluminium, Ed. 1/8104 3/8 x 72 7/8 x 2 3/4 in
265 x 185 x 7 cm -
Herman Van SwaneveltPaesaggio con Mercurio ed ArgoOil on canvas / Olio su tela / Öl auf Leinwand35 7/8 x 57 1/2 in
91 x 146 cm -
In questo orizzonte, il “forse” non indebolisce la ricerca della verità, la salva.
È la forma contemporanea dell’umiltà epistemica, il riconoscimento che il sapere umano è sempre parziale, immerso in un divenire.
Solo attraverso questo “forse” possiamo ancora sperare che il tempo – nel suo fluire e nel suo ritornare – continui, ostinatamente, a scoprire la verità.
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Francesco Ruschi, Il Tempo che scopre la Verità -
Erwin Wurm, One Minute Sculptures, 1998 -
Antonio Donghi, Il Giocoliere, 1936 -
Armin Boehm, La Peste, 2010 -
Jiang Pengyi, Unregistered city NO. 8, 2010 -
James Casebere, Bologna Tunnel # 4, JC-228.L.4, 2010 -
Francesco Jodice, Trento, 2009 -
Herman Van Swanevelt, Paesaggio con Mercurio ed Argo
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