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Ci sono molti motivi per cui gli artisti, nel corso dei secoli, hanno scelto il paesaggio urbano come soggetto delle loro opere: ragioni commerciali, il gusto dell’epoca generava molto mercato per opere a soggetto paesaggistico, di opportunità, per gli artisti che risedevano in città d’arte e avevano a disposizione le architetture classiche da utilizzare come modelli, per interesse antropologico, gli artisti rappresentano le città e i loro abitanti per fotografare la situazione sociale dei loro contemporanei, dai quartieri centrali alle periferie.
Se la presenza di artisti in determinati quartieri spesso è stata usata come indicatore della loro gentrificazione, la rappresentazione di certe aree svela anche agli occhi degli storici le dinamiche urbanistiche contemporanee agli artisti, o alle quali prendono parte in prima persona.
Un esempio di questo è l’opera di Jiang Pengyi, “Unregistered City”, la cui produzione artistica si concentra sui veloci cambiamenti ai quali il panorama urbano di Pechino, e dell’Asia in generale, è stato sottoposto negli ultimi anni, e di come la costante crescita impatti sui tessuti sociali presenti all’interno del territorio urbano.
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Olivo Barbieri, Canton, China 1998, 1998
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Olivo Barbieri, Shanghai, China 1997, 1997
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Olivo Barbieri, Roma 1995, 1995
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Olivo Barbieri, site specific_ROMA 04, 2004
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Olivo Barbieri, site specific_SHANGHAI 04, 2004
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Olivo Barbieri, Tibet Ganden 2000, 2000
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Carlo Fornara, Venezia, c.1914
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Carlos Garaicoa, De la serie Lo viejo y lo nuevo (XX), 2010
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James Casebere, Bologna Tunnel # 4, JC-228.L.4, 2010
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Jiang Pengyi, Unregistered city NO. 8, 2010
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Jiang Pengyi, Unregistered City No.1, 2008
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Bernardo Canal, Veduta della Piazzetta di San Marco, c.1700-50
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Leonardo Coccorante or Gennaro Greco detto il Mascacotta, Demolizione di un galeone presso un antico portico in rovina, c.1690-1710
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Giulio Gorra, Cortile con giocolieri, c.1850-1900
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Ascanio Luciano, Colonnato ionico in rovina (Architettura con paesaggio), c.1650-1700
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Maurice Utrillo, Casa con bandiera (houilles -seime et oise- les balles vues), 1920
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