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Quadreria Palazzo Magnani

Quadreria di Palazzo Magnani

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  • «ella è de’ Carracci, l’abbiamo fatta tutti noi»
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  • Il Palazzo fu commissionato da Lorenzo Magnani alla fine del XVI secolo, dopo l’investitura senatoriale, a simboleggiare il livello sociale raggiunto dalla famiglia Magnani e fu costruito sul progetto dell’architetto Domenico Tibaldi, successivamente sostituito da Floriano Ambrosini, dal 1577 al 1583. Ereditato nel 1797 dai Guidotti, fu da loro venduto nella seconda metà del XIX secolo alla famiglia Malvezzi Campeggi, di cui porta ancora oggi lo stemma sulla facciata.

    Nel 1959 Palazzo Magnani venne acquistato dal Credito Romagnolo che, nel 1997, ne ha commissionato un attento e approfondito restauro, volto a ripristinare l’iniziale impostazione architettonica e a restituire all’edificio il suo originario significato simbolico e rappresentativo.

    Oggi Palazzo Magnani ospita una delle sedi del Gruppo UniCredit e conserva al suo interno un’importante collezione di quadri, prevalentemente di scuola bolognese, dal Cinquecento al Novecento, la cosiddetta Quadreria di Palazzo Magnani.
  • Le linee architettoniche di Palazzo Magnani riflettono l’unione dei valori formali e delle volontà simboliche della committenza con i modelli...

    Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino,  Lucrezia 

    Le linee architettoniche di Palazzo Magnani riflettono l’unione dei valori formali e delle volontà simboliche della committenza con i modelli rinascimentali. L’asse di simmetria di tutta la costruzione del Palazzo è la statua di Ercole Priapo, opera di Gabriele Fiorini e posta al piano terra nella Sala del Gigante, che raffigura allegoricamente Lorenzo Magnani, committente del Palazzo.

    Dopo l’imponente ingresso, sulla sinistra si trovano le sale nobiliari che oggi ospitano la Quadreria di Palazzo Magnani: un nucleo di importanti dipinti accorpati in questi ambienti nel corso degli anni e fruibili gratuitamente per restituire alla città la magnificenza di alcuni dei più importanti artisti di area bolognese dal Cinquecento al Novecento, con un progetto espositivo completamente rinnovato nel 2017.

    Il percorso si sviluppa in due parti, la prima dedicata ai maestri del territorio fra il Cinquecento e il Settecento; la seconda, concentrata in una sala a parte, dedicata ai maestri del Novecento, fra i quali spicca Il paesaggio di Grizzana, di Giorgio Morandi.

  • La Quadreria ospita diverse opere appartenenti al panorama artistico bolognese di quegli anni, tra cui Il Risveglio di Venere, di...

    Giovanni de Luteri, detto Dosso Dossi, Il Risveglio di Venere, 1520 ca. 

    La Quadreria ospita diverse opere appartenenti al panorama artistico bolognese di quegli anni, tra cui Il Risveglio di Venere, di Giovanni de Luteri, detto il Dosso Dossi. L’opera, datata al 1525 circa, dall’aria classicheggiante, rappresenta la ricerca dell’artista di armonia e bellezza neo-raffaellita. Sullo sfondo del dipinto di grandi dimensioni si intravedono quelli che sono stati generalmente identificati come la commissione del dipinto: Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, presso il quale il Dosso lavora in quegli anni, e Laura Danti, amante del duca dopo la morte della moglie.

    Nella stessa Sala sono presenti due importanti opere: Sacra Famiglia coi santi Giovannino e Francesco, di Prospero Fontana, datata alla fine del XVI secolo, è un eccellente esempio di come l’artista, in questo periodo, raggiunga la sintesi fra la solidità dei volumi, quasi scultorea, e una certa morbidezza stilistica, che ricorda quella del Parmigianino; la Giuditta con la testa di Oloferne di Agostino Carracci offre una visione fredda e quasi analitica del racconto biblico, con la protagonista al centro del quadro che, con aria quasi compassata, afferra la testa del Re assiro.

    Nella sala adiacente spicca uno dei capolavori del Guercino, La Trinità. Datata intorno al secondo decennio del Seicento, l’opera, dalle dimensioni imponenti, già presenta i caratteri che renderanno l’artista celebre: la propensione ai contrasti chiaroscurali, i colori pieni e l’istinto al naturalismo. La visione prospettica secondo la quale l’opera è dipinta fa supporre agli studiosi che la sua destinazione originale fosse in una cappella, con la tela posta in modo tale da essere osservata dal basso.

  • Insieme alla Trinità, nella stessa sala è presente anche La Visione di San Vincenzo, opera giovanile di Ludovico Carracci, che...

    Giuseppe Maria Crespi, detto lo Spagnuolo, e bottega, Due pastorelle

    Insieme alla Trinità, nella stessa sala è presente anche La Visione di San Vincenzo, opera giovanile di Ludovico Carracci, che presenta accenti fortemente sperimentali, in un’esperienza ancora molto manierista e anticlassica, come si evince dal paesaggio e nello scavo legnoso della figura del Santo. Nella terza sala, insieme ad altri capolavori di Luca Giordano e di Antonio Carneo, si trova invece La Visione di San Camillo de Lellis, di Ubaldo Gandolfi. L’opera, che mostra tutti i caratteri della pittura del Gandolfi allo scadere degli anni Sessanta del Settecento, riprende i grandi del Settecento veneziano, come Tiepolo e Sebastiano Ricci, oltre che una intensità e libertà nell’uso dei colori ancora di matrice rococò.

    ll patrimonio a disposizione del pubblico nella Quadreria non si limita solo alle tele di questi autori. La galleria dà accesso infatti alle opere di Giuseppe Maria Crespi e della sua bottega, oltre che ai capolavori di Antonio Carneo e Marco Palmezzano, in una sala interamente dedicata a loro. Muovendosi verso la sala del contemporaneo, è possibile invece soffermarsi sui dipinti di Ennio Morlotti e Filippo de Pisis, ammirando il loro contributo all’arte locale.

    Al piano nobile si trova il noto Salone affrescato dai Carracci. Il ciclo ornamentale di affreschi nel Salone delle Feste rappresenta una delle massime espressioni dei Carracci (Ludovico, Annibale e Agostino), che realizzano il ciclo della Storia della Fondazione di Roma fra il 1589 e il 1592. I Carracci erano tre parenti bolognesi: Annibale e Agostino Carracci erano fratelli, mentre Ludovico era loro cugino. Insieme hanno dato vita a una delle scuole più influenti della Bologna dell’epoca, intercettando perfettamente il momento politico e artistico che la città stava attraversando, andando oltre la complessità della pittura manierista.

    Nel 1582 fondano una scuola volta alla formazione di nuovi artisti, conosciuta come Accademia degli Incamminati.

    A partire dall'apparato decorativo che fa da cornice ai singoli episodi, le scene sono incastonate su un architrave illusionistico ritmicamente intervallato da finte mensole, che fanno da piedistallo a telamoni scultorei che reggono il soffitto, a loro volta affiancati da putti o satiri vivi.

    Sin dalle fonti antiche, l’attribuzione a ogni Carracci delle scene è stata molto dibattuta: i Carracci stessi, interrogati sulla paternità dei singoli affreschi, risposero «ella è de' Carracci, l'abbiam fatta tutti noi».

     

    • Painting representing the Landscape of Grizzana
      Giorgio Morandi, Paesaggio di Grizzana, 1962
    • Painting depicting the Adoration of the shepherds
      Alessandro Tiarini, Adorazione dei pastori
    • Painting of the Apparition of the Evangelist Son and an Angel to St. Frances of Rome
      Alessandro Tiarini, L'apparizione del figlio Evangelista e di un angelo a Santa Francesca Romana, 1613
    • Painting depicting the Holy Family with St. John and St. Francis
      Prospero Fontana, Sacra Famiglia con san Giovannino e san Francesco
    • Detail of painting representing the gospel passage in which Christ heals the daughter of the Canaanite womanDetail of painting representing the gospel passage in which Christ heals the daughter of the Canaanite woman
      Ubaldo Gandolfi, Cristo e la Cananea, 1760-1765 circa
    • Painting depicting the vision of St. Camillus de Lellis
      Ubaldo Gandolfi, La visione di san Camillo de Lellis, 1765-1768
    • Painting depicting the Gospel passage in which Christ meets the adulteress.
      Antonio Gionima, Cristo e l'adultera
    • Painting depicting the Gospel passage in which Christ heals the possessed man
      Antonio Gionima, Cristo guarisce l'indemoniato
    • Painting representing Maddalena
      Lorenzo Sabatini, Maddalena al sepolcro, 1566-1570
    • Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino, Adorazione dei Magi
      Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino, Adorazione dei Magi
    • Painting representing the Adoration of the Magi
      Simone Cantarini, Adorazione dei Magi
    • Painting of Saint Sebastian
      Marco Palmezzano, San Sebastiano, 1521
    • Painting depicting part of Roman history in which Volumnia and her sons stand in front of Coriolanus
      Domenico Maria Canuti, Volumnia ed i figli davanti a Coriolano, 1672-1673 circa
    • Painting depicting the Biblical passage of Moses and the Biblical serpent
      Giuseppe Maria Crespi, known as lo Spagnuolo, and Bottega, Mosè e il serpente di bronzo
    • Painting depicting a bucolic landscape and several figures conversing.
      Gaetano Cittadini, Paesaggio con Erminia tra i pastori, 1729
    • Painting depicting two shepherdesses sitting on a meadow, intent on stroking two baby goats. In the background of the painting is a third female figure with a jug on her head.
      Giuseppe Maria Crespi, known as lo Spagnuolo, and Bottega, Due pastorelle
    • Painting depicting the adoration of the Magi
      Giuseppe Maria Crespi, known as lo Spagnuolo, and Bottega, Adorazione dei Magi, 1690
    • Giuseppe Maria Crespi, known as lo Spagnuolo, and Bottega, Strage degli innocenti, 1730 circa
      Giuseppe Maria Crespi, known as lo Spagnuolo, and Bottega, Strage degli innocenti, 1730 circa
    • Antonio Carneo, Vecchia con conocchia e giovane con spighe, 1660
      Antonio Carneo, Vecchia con conocchia e giovane con spighe, 1660
    • An oil painting shows an older and younger woman in conversation. The image illustrates an old fable using summer as a metaphor for beauty. Summer draws closer to its end, and beauty, along with life, is fleeting.
      Antonio Carneo, La buona ventura (La seduzione), 1660
    • An abstract oil painting of a landscape in green, brown and blue.
      Ennio Morlotti, Paesaggio, 1955
    • Painting depicting the St. Vincent’s vision.
      Ludovico Carracci, La visione di San Vincenzo, 1582 - 1586
    • Agostino Carracci, Giuditta con la testa di Oloferne, 1580 circa
      Agostino Carracci, Giuditta con la testa di Oloferne, 1580 circa
    • Painting of Christ in the Garden of Gethsemane, looking towards an angel handing him a cross.
      Giovanni Francesco Barbieri, known as Guercino, Cristo nell'Orto del Getsemani, 1613 - 1614 circa
    • Painting of the face of a woman with long wavy blond hair.
      Giovanni Francesco Barbieri, known as Guercino, Lucrezia, XVII Sec., metà
    • Painting depicting the Eternal Father and Christ on a heavenly background.
      Giovanni Francesco Barbieri, known as Guercino, La Trinità, 1616 - 1618
    • An oil on canvas abstract grey painting with white and black highlights.
      Mattia Moreni, Cartello per la Pensione Ristorante Casadei, 1962
    • An oil painting of the rich man and Lazarus parable found in the gospel of Luke 16: 19–31. The painting depicts a rich man with empty plates, surrounded by servants after finishing his meal, while in the foreground is the beggar Lazarus.
      Luca Giordano, La cena del ricco Epulone, 1663
    • Painting depicting the awakening of Venus in a natural landscape. The figure of Venus is lying on an ochre and petrol green drape.
      Giovanni Luteri, known as Dosso Dossi, Il risveglio di Venere, 1520 circa
    • Abstract painting
      Jean Fautrier, Le vallon , 1928
    • Abstract painting
      Alberto Burri, Tempera (109), 1952
    • Painting representing an artist's studio
      Filippo De Pisis, L'atelier dell'artista, 1936

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