• Biografia

    Enrico Reycend (Torino, Italia 1855 - Torino, Italia 1928)

    Nato a Torino nel 1855, dove frequenta senza diplomarsi l'Accademia Albertina, perfeziona i suoi studi prendendo lezioni private da Enrico Ghisolfi, Lorenzo Delleani e Antonio Fontanesi. La sua arte risente molto di diverse influenze: dai suoi viaggi a Parigi ai contatti con la cerchia di Camille Corot, fino all’amicizia con i suoi coetanei quali Filippo Carcano, Marco Calderini e Leonardo Bazzaro.

    Nel 1872 lascia l'Accademia per debuttare alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, dove espone due paesaggi - tema che presto abbandona - influenzati da Fontanesi.

    Dopo la visita all'Esposizione Universale di Parigi del 1878 resta affascinato, oltre che da Corot, anche da Manet e Monet, tanto che durante il soggiorno genovese, tra il 1885 e 1886, ritrae le diverse vedute del porto, cogliendo ciascuna in diverse condizioni atmosferiche, secondo lo stile degli Impressionisti francesi.

    Negli anni successivi, Reycend riceve numerosi riconoscimenti: i suoi paesaggi naturali e i panorami urbani sono apprezzati ovunque.

    Nel 1890 diviene socio onorario dell'Accademia di Brera, poi riceve la Medaglia d'oro alla mostra Donatelliana di Napoli e quella d'argento a Dresda nel 1896. Tre anni dopo partecipa alla Biennale di Venezia e all'Esposizione Internazionale Universale di Parigi e, nel 1904, all'Esposizione italiana di Londra.

    Nel 1902 Reycend fonda la rivista “L'arte decorativa moderna”, insieme a Davide Calandra, Leonardo Bistolfi, Giorgio Ceragioli ed Enrico Thovez.

    La sua carriera espositiva continua con successo, dall’Esposizione Internazionale della Società degli Amatori e Conoscitori delle Belle Arti del 1909 fino all' Esposizione Internazionale del Cinquantenario e della Società Artistica degli Indipendenti di Roma del 1911. Dieci anni dopo, è presente alla Prima Biennale Romana per i cinquant'anni della capitale e alla Seconda Quadriennale di Torino del Dopoguerra.

    Muore a Torino nel 1928. 


    Foto UniCredit Group (Sebastiano Pellion di Persano)

  • Opere