• Biografia

    Felice Casorati (Novara, Italia 1883 - Torino, Italia 1963)

    Nato a Novara nel 1883, fin quasi ai vent’anni Felice Casorati cerca di affermarsi come musicista: suona il pianoforte e studia composizione.  

     
    Intrapresa la strada di pittore, ottiene grande notorietà con il Ritratto della Sorella Elvira, ammesso alla Biennale di Venezia nel 1907. La sua tecnica, in quegli anni, restituisce forme statiche e composizioni meditate ed equilibrate. 

     

    Si arruola nell’esercito nel 1915. Alla morte del padre, due anni dopo, si trasferisce con la famiglia a Torino, dove diventa ben presto animatore dei circoli culturali della città. 

     

    Amico di Casella e Gobetti, aderisce nel 1922 al gruppo antifascista Rivoluzione Liberale. In questo periodo grande è l’influenza dei maestri della pittura rinascimentale, in particolare di Piero della Francesca per la composizione di uno spazio dalle forme solide e strutturato. 

     

    Negi stessi anni apre una scuola di pittura a Torino, frequentata da molti giovani artisti come Enrico Paulucci, Francesco Menzio, Carlo Levi, Gigi Chessa e Jessie Boswell, che in seguito si uniscono formando il gruppo dei “Sei pittori di Torino. 

     

    Nel 1924 Casorati è alla Biennale, con una personale presentata dal critico d’arte Lionello Venturi.  

     

    Nel 1926 e nel 1929 è invitato dalla critica d’arte Margherita Sarfatti a partecipare alle mostre di Novecento. Tuttavia, questo avvicinamento non gli fa perdere la sua forte individualità.  

     
    A partire dal 1930 la sua pittura si stabilizza su cromatismi raffinati, molto delicati e vicini a un’estetica prerinascimentale. 

     

    Casorati vince il Gran Premio per la pittura alla Biennale di Venezia nel 1938. 

     

    Attivo in molti campi vicini all’arte, collabora con il Teatro dell'Opera di Roma, la Scala di Milano e con il Maggio musicale fiorentino. Nel 1941 gli viene assegnata la cattedra di Pittura all'Accademia Albertina di Torino, della quale diventa Direttore nel 1952 e poi Presidente nel 1954. 

     

    Nel 1955 realizza un quadro di grandi dimensioni per il lancio della Fiat 600, che raffigura in primo piano la macchina simbolo della Torino industriale. 

     

    Muore a Torino nel 1963.


    Copyright l'artista. Foto UniCredit Group (Sebastiano Pellion di Persano)

     

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