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    Scuola Romana (XVIII secolo)

    Roma nel Settecento è considerata la capitale della cultura per l’avanguardia delle arti e delle scienze, oltre che crocevia dei più grandi pensatori d’Europa.

     La pittura Tardo Barocca ora si evolve verso una maggiore grazia e razionalità grazie all’influenza dei principi dell’Arcadia che, nella città eterna, cattura artisti italiani e stranieri, soprattutto francesi. 

    La Scuola Romana è esempio dell’evoluzione del Tardo Barocco e del Rococò verso una pittura con maggior grazia e razionalità,  mescolando diversi elementi e gusti sino ad approdare al Neoclassicismo.

    Dalla seconda metà del secolo con l’arrivo da tutta l’Europa di artisti, collezionisti, antiquari e letterati, Roma rappresenta il mondo classico, principale attrazione per la nuova modernità neoclassica che si va delineando „specchio della massima libertà, superiore a quella degli altri Stati e delle altre Repubbliche“ come sostenuto da Johann Joachim Winckelmann, teorico del Neoclassicismo.

     

    Il Settecento romano fu caratterizzato anche da un’intensa attività edilizia: il Porto di Ripetta, la Scalinata di Piazza di Spagna e la Fontana di Trevi, solo per citare alcune opere che cambiarono volto alla città.


     

    Foto UniCredit Group (Sebastiano Pellion di Persano)

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